I nuovi chip Panther Lake di Intel hanno una missione quasi impossibile: salvare l’azienda dalla peggiore crisi della sua storia

Intel ha bisogno di una pausa, e Panther Lake potrebbe dargliela. L’azienda ha appena presentato i suoi nuovi SoC, che vantano una fotolitografia 18A e che inizieranno ad apparire nei laptop e in altri dispositivi (le console portatili sono candidate ovvie) all’inizio del 2026. Si tratta di un chip promettente che sarà inoltre prodotto in massa negli Stati Uniti e che ora deve affrontare la sua sfida più grande: soddisfare le aspettative.

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Perché è importante. Questi nuovi chip della famiglia Panther Lake (Intel Core Ultra Series 3) sono i primi creati con un nodo fotolitografico 18A (più o meno equivalente a 2 nm). Si tratta di un progresso fondamentale per un’azienda che sta attraversando la più grande crisi della sua storia e che ha bisogno di ottenere un successo con questo lancio. Secondo il produttore, questo processo 18A consente fino al 15% in più di prestazioni per watt e il 30% in più di densità dei chip rispetto ai suoi predecessori.

Made in USA. Il comunicato stampa ufficiale di Intel sottolinea come questi chip saranno prodotti nella Fab 52 di Chandler (Arizona, USA), inaugurata di recente. Si prevede che la produzione su larga scala inizierà alla fine dell’anno, dando così impulso alla produzione “domestica” di chip che gli Stati Uniti vogliono realizzare per evitare la dipendenza dalla Cina. Siamo di fronte a una potenziale pietra miliare per le aspirazioni del governo degli Stati Uniti, che ha recentemente acquistato il 10% di Intel per, tra le altre cose, cercare di rafforzare il ruolo di “produttore di chip” del paese.

Cos’è la Fab 52? Si tratta di un megacomplesso produttivo che occupa una superficie di oltre 280 ettari (occorrerebbe unire circa 400 campi da calcio per coprire tale area). Kevin O’Buckley, responsabile del settore produzione di Intel, ha affermato che questo complesso, costato 32 miliardi di dollari, “dispone della tecnologia più avanzata al mondo per la produzione di semiconduttori”. Si tratta di un’affermazione audace, soprattutto se si considera che TSMC o Samsung hanno superato la capacità tecnologica di Intel già da anni. Vedremo se con questo Fab 52 Intel riuscirà anche a svolgere il suo ruolo di “fabbrica di chip per terzi”.

Una CPU molto promettente. I Soc Panther Lake arrivano con una configurazione CPU che può raggiungere i 16 core che combinano core Cougar Cove ad alte prestazioni (P-core) e core Darkmont ad alta efficienza (E-core). Le prestazioni della CPU sono fino al 40% superiori rispetto ai modelli precedenti (Lunar Lake) in monoprocesso e fino al 50% superiori in multiprocesso. Se manterrà questa promessa, avremo a che fare con chip davvero eccezionali in termini di salto di prestazioni.

E la GPU non sarà da meno. Se vogliamo potenza grafica, ci sono anche buone notizie. La variante con 12 dei nuovi core Xe3 è teoricamente il 50% più performante delle varianti Lunar Lake con 8 core Xe2. Qui il numero di core influisce, ovviamente, ma anche il comportamento stesso di ciascun core.

Maggiore margine di manovra per le attività di IA. Anche la nuova NPU 5 di questi SoC Panther Lake promette un notevole salto di prestazioni e, secondo Intel, può raggiungere i 180 TOPS, quando in passato la cifra non superava i 50 TOPS. Ciò rappresenta un chiaro vantaggio se vogliamo eseguire modelli di IA locali. Il supporto fino a 96 GB di memoria LPDDR5 con il nuovo formato LPCAMM è un’altra dimostrazione di come questi chip ambiziosi vogliano sfruttare al massimo le loro potenzialità.

Non conosciamo modelli né prezzi. Questa anteprima di ciò che ci aspetta con Panther Lake non è stata completa. L’azienda non ha rivelato i modelli esatti né i prezzi che avranno. Questi SoC saranno destinati ai laptop e persino alle console portatili, ed è molto probabile che durante il CES di Las Vegas vedremo le prime macchine basate su questi chip.

Tutto da dimostrare. Sulla carta, questi nuovi chip Intel hanno sicuramente un futuro promettente, ma sarà solo quando saranno immessi sul mercato che potranno davvero dimostrare se hanno effettivamente una possibilità in questo mercato ultracompetitivo. Intel e il suo leader, Lip-Bu Tan, si trovano di fronte a uno dei momenti che potrebbero definire il loro futuro per due motivi. Il primo è legato alle prestazioni del chip stesso, che speriamo non deluda. Il secondo è la massiccia scommessa sulla produzione negli Stati Uniti, una svolta radicale per un’azienda che in questa nuova fase si allinea chiaramente con il proprio governo.